Dichiarazione di intenti

Dichiarazione di intenti della Pontificia Università Gregoriana

Approvata dal Consiglio Direttivo il 27 novembre 2009 ed emendata il 12 dicembre 2023

Nel 1551 Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, aprì a Roma una Scuola di Grammatica e di Dottrina Cristiana gratuita che si trasformò presto nel Collegio Romano. Alle prime cattedre umanistiche, si aggiunsero in poco tempo quelle di Filosofia e Teologia, che nel 1556 ottennero la facoltà di concedere gradi accademici. Dal giorno della sua nascita, il Collegio Romano si colloca all’incrocio tra Chiesa e Società, tra fede e cultura, fede e giustizia, fede e scienza[1].

La Pontificia Università Gregoriana, erede e continuatrice del Collegio Romano, all’alba del terzo millennio, si pone allo stesso incrocio. Sulla scia della sua tradizione centenaria ripetutamente ribadita dai Sommi Pontifici, vuole essere al servizio delle Chiese d’ogni parte del mondo. Si caratterizza per il suo essere Università Ecclesiastica Pontificia affidata alla Compagnia di Gesù, con la peculiarità sua propria che il Romano Pontefice la governa per mezzo del Cardinale Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e quindi ne nomina il Rettore. Fondata sullo spirito ignaziano, ha la finalità di formare persone provenienti da tutte le culture perché sappiano trovare Dio là dove vivranno in futuro e, secondo la propria vocazione, con vari servizi ecclesiali, portino il mondo a Dio, cosicché Egli sia presente ad ogni popolo nella propria lingua e tradizione.

 

Come Università, cerca l’eccellenza nell’insegnamento e nella ricerca, offrendo ai suoi studenti una sintesi armonica tra il sapere umano e la luce della fede, secondo il metodo proprio di ogni disciplina. Conscia della interrelazione delle scienze e della continua evoluzione del sapere, favorisce l’interdisciplinarità come metodo di ricerca e l’aggiornamento della comunità universitaria attraverso i mezzi  tecnologici di comunicazione a distanza. Oltre il lavoro d’insegnamento e di ricerca, l’Università ha una terza missione caratterizzata da un impegno al di fuori dell’ambiente accademico. Senza ridurre in nessun modo l’impegno prioritario all’insegnamento e alla ricerca, questa missione rappresenta l’aspirazione dell’università di procedere sempre in un sano dialogo con il mondo per leggere meglio i segni dei tempi e rispondere efficacemente e con responsabilità.

 

Come Università Ecclesiastica, costituita da diverse Facoltà e Istituti eretti dalla Santa Sede, conferisce per autorità di quest’ultima gradi accademici con effetti canonici[2], è volta innanzitutto a formare i propri studenti con particolare cura al ministero sacerdotale, all’insegnamento delle scienze sacre e ai più impegnativi uffici ecclesiastici e opere apostoliche[3]. Coltiva, oltre la teologia, il diritto canonico, la filosofia, la storia della Chiesa, altre scienze umane con quelle connesse[4],  per approfondire sempre più il Mistero di Dio che rivela se stesso e il suo disegno di salvezza, realizzato in Cristo, nella realtà dell’uomo, della storia e della Chiesa[5]. Allo stesso tempo, con  fedeltà al magistero della Chiesa, affronta con rigore scientifico e decisione le nuove sfide, che provengono da un mondo sempre in cambiamento e percorso dalla non-credenza e dall’ ingiustizia[6].

 

Come Università Pontificia collabora strettamente con il ministero petrino, coltivando l’unità della fede nel rispetto delle diverse  culture che caratterizzano le Chiese locali. Cerca,  nell’eredità della millenaria tradizione cristiana, le radici comuni che permettono all’unica fede di illuminare la pluralità delle situazioni esistenti nel mondo di oggi, avviato a una globalizzazione sociale ed economica[7].

 

Come Università affidata alla Compagnia di Gesù e quindi animata dallo spirito ignaziano, è caratterizzata dalla sua disponibilità al servizio della Santa Sede[8]. La sua pedagogia, che trae ispirazione dagli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio, fondata sulla relazione personale e professionale tra docente e studente, insiste più sull’assimilazione del sapere che sulla molteplicità delle conoscenze. Offre al singolo un accompagnamento finalizzato allo sviluppo della propria personalità, libera e responsabile. Assume e trasmette, con fedeltà creativa, i valori ecclesiali segnalati dalla Compagnia di Gesù come più urgenti per il progetto originario di Dio sull’uomo: il senso sociale della fede che opera pace, verità e giustizia; il dialogo con il mondo della cultura e della scienza; l’incontro con le altre confessioni cristiane e le altre religioni; il valore e la dignità di ogni persona e del creato[9].

 

Come Università al servizio di tutte le chiese del mondo cerca, con impegno, di mantenere l’universalità del proprio corpo docente, formato prevalentemente da membri della Compagnia di Gesù. Prende a cuore la necessaria incarnazione del messaggio evangelico. Anima ed incoraggia tutti i membri della comunità universitaria perché, attenti e fedeli al magistero della Chiesa e alle circostanze particolari delle Chiese locali, s’impegnino a vivere la solidarietà di figli al cospetto dell’unico Padre. 

 

 

 

[1] Cf. Benedetto XVI, All. ai Padri della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, 21 febbraio 2008 (Osser. Rom., 22 febbraio 2008) in AAS 100 (2008) 165-170; Adolfo Nicolás, Indirizzo di saluto al  Santo Padre Benedetto XVI, pronunciato in occasione dell’udienza concessa ai Padri della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, 21 febbraio 2008 (Osser. Rom., 22 febbraio 2008).

[2] Cf. Francesco, Cost. ap. Veritatis gaudium, art. 2; Ordinationes, art. 8, §1; Codex Iuris Canonici, c.817.

[3] Cf. Giovanni Paolo II, Cost. ap. Sapientia christiana, Proemium, III; Benedetto XVI, All. tenuta nella sede della Pontificia Università Gregoriana, 3 novembre 2006 (Osser. Rom., 4 novembre 2006).

[4] Cf. Giovanni Paolo II, Cost. ap. Sapientia christiana, Proemium, III; art. 84; Benedetto XVI, All. tenuta nella sede della Pontificia Università Gregoriana, 3 novembre 2006 (Osser. Rom., 4 novembre 2006).

[5] Cf. Giovanni Paolo II, All. per l’apertura dell’anno accademico delle Università Ecclesiastiche romane, 25 ott. 2002, n.2,

[6] Cf. Benedetto XVI, All. ai Padri della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, 21 febbraio 2008 (Osser. Rom., 22 febbraio 2008) in AAS 100 (2008) 165-170; Adolfo Nicolás, Discorso pronunciato in occasione della visita alla Pontificia Università Gregoriana, 10 aprile 2008, in Liber Annualis 455 (2008) [9]-19.

[7] Cf. Adolfo Nicolás, Discorso pronunciato in occasione della visita alla Pontificia Università Gregoriana, 10 aprile 2008 , in Liber Annualis 455 (2008) [9]-19.

[8] Cf. Benedetto XVI, All. tenuta nella sede della Pontificia Università Gregoriana, 3 novembre 2006 (Osser. Rom., 4 novembre 2006).

[9] Cf. Benedetto XVI, All. ai Padri della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, 21 febbraio 2008 (Osser. Rom., 22 febbraio 2008) in AAS 100 (2008) 165-170; Adolfo Nicolás, Indirizzo di saluto al  Santo Padre Benedetto XVI, pronunciato in occasione dell’udienza concessa ai Padri della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, 21 febbraio 2008 (Osser. Rom., 22 febbraio 2008).