Eucaristia di Azione di Grazie 2022

A causa di un guasto, la trasmissione streaming della Messa di Azione di Grazie non è andata in onda. La solenne celebrazione - presieduta da S.E. Mons. Lazzaro You Heung sik, Prefetto della Congregazione per il Clero - verrà trasmessa questa sera alle ore 21:00 sul canale Youtube della Gregoriana.
Riportiamo di seguito il testo integrale della sua omelia.
 
Sulla pagina Flickr della Gregoriana sono inoltre disponibili le fotografie della Messa e della successiva Cerimonia in Aula magna.
 


Eucaristia di Azione di Grazie
della Pontificia Università Gregoriana

Omelia di S.E. Mons. Lazzaro You Heung sik
Prefetto della Congregazione per il Clero

Chiesa di Sant’Ignazio
Martedì 17 Maggio 2022

 

Cari Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato,
Gentili Autorità Accademiche,
Stimati docenti e studenti,
fratelli e sorelle tutti nel Signore!

Mentre ormai sta per chiudersi l’Anno Accademico, ci ritroviamo tutti insieme intorno all’Altare per dire il nostro più sentito “grazie” alla Santa Trinità per quanto che ci ha permesso di vivere durante quest’anno: per il tempo che ci ha donato, per le persone che abbiamo incontrato, per la passione per lo studio e l’insegnamento, per i passi di crescita nell’amore alla verità, e anche per i limiti che abbiamo potuto sperimentare... Davvero un “grazie” che vuole includere tutto quello che abbiamo vissuto, con l’intento di orientare sempre più la nostra vita verso la Sorgente di ogni bene.

Le Letture che abbiamo ascoltato ci aiutano a entrare in modo più consapevole in quest’azione di grazie. Vorrei cogliere qualche aspetto che mi sembra importante e condividerlo con voi. La prima Lettura ha raccontato un momento difficile della vita di S. Paolo. Mentre si trova a Listra infatti viene lapidato dalla folla e trascinato fuori dalla città. Tutti lo credono morto, ma lui si rialza e conferma i discepoli “esortandoli a restare saldi nella fede”. L’episodio descrive proprio il modo in cui si diffonde il Vangelo: c’è l’annuncio, il confronto non facile con le prove, il rilancio missionario teso a rendere forti nella fede quanti già credono e a spalancare la porta della fede ai pagani.

Paolo e Barnaba non si lasciano scoraggiare dalle persecuzioni ma, al contrario, le valorizzano perché tutti i fratelli si sentano più forti e generosi nell’accoglienza del Vangelo. L’azione di grazie che oggi innalziamo al Signore vuole abbracciare la proposta di lasciarci “confermare” nella fede da Lui e di confermarci reciprocamente come unica famiglia, mettendo in comune ciò che lo Spirito suscita e promuove.

Qui mi sembra di cogliere uno dei compiti fondamentali della ricerca; viviamo in un contesto culturale frammentato, privo di riferimenti certi, abitato da ideologie che spesso sembrano escludere Dio e ogni prospettiva di salvezza. In questo contesto il Signore ci chiede di mostrare la bellezza della fede. Il vostro studio accoglie quotidianamente la sfida “…di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3,17-19).

Dentro questo orizzonte del confermare la fede vorrei anche sottolineare l’aspetto della sinodalità, raccogliendo il costante invito di Papa Francesco.

Nell’episodio ascoltato dal Libro degli Atti infatti tutto avviene nella logica della comunione: Paolo, Barnaba, i discepoli che li soccorrono, i pagani che si aprono alla fede. I fatti che accadono e la stessa discussione ecclesiale fanno sì che tutti compiano dei passi, gli uni verso gli altri e tutti insieme verso il Signore e con il Signore. La sinodalità rende sempre più ricca la comunità e le permette di esprimersi e di agire come unico corpo. Anche la stessa leadership viene rivisitata: ciascuno ha un posto nella comunità, tutti sono importanti, tutti si ascoltano e, abbracciando quello che noi chiamiamo tecnicamente il principio della sussidiarietà, lavorano per l’unico obiettivo che è più grande di quello che ognuno aveva in mente (direbbe Papa Francesco: il tutto è superiore alla parte).

In questa linea mi sento di incoraggiare tutta la famiglia della Gregoriana ad accogliere e incentivare la sinodalità. Fate in modo che vi siano sempre più occasioni di confronto e di ascolto evangelico tra di voi: tra i docenti, tra docenti e studenti, tra le diverse Facoltà, con il personale amministrativo e tutti coloro che in qualche modo vivono l’Università. Allontanando il pericolo dell’autoreferenzialità, fate sì che il vostro lavoro assiduo e serio di ricerca diventi una cassa di risonanza per tutta la Chiesa e per gli uomini e le donne del nostro tempo. La sinodalità sia davvero un processo e uno stile con cui declinare il vostro impegno accademico.

E se queste sfide ci sembrano troppo coraggiose, ci raggiunge l’incoraggiamento di Gesù nel Vangelo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace…non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”. Queste parole ci invitano da subito a implorare dal Signore il dono della pace, soprattutto per quei Paesi che soffrono a motivo della guerra; in particolare vogliamo chiedere al Principe della Pace che al più presto finisca l’assurda guerra che sta flagellando l’Ucraina.

Nel contesto dell’azione di grazie che stiamo celebrando, l’invito di Gesù ci rafforza nell’impegno ad andare avanti, alimentando la fiducia in Lui che è la nostra pace, ma anche assumendoci la responsabilità di essere nel mondo segno visibile del Risorto attraverso quella che in Evangelii Gaudium viene chiamata la “mistica di vivere insieme e di incontrarci”.

In questo modo il rendimento di grazie che oggi insieme innalziamo al Padre ci permette di guardare l’anno appena trascorso e di riconoscere che il Signore non ci ha fatto mancare il suo aiuto; ma ci spinge anche a puntare lo sguardo in avanti e a immaginare la realizzazione della profezia di bene che il Signore prepara per noi.

Confermati nella fede, impegnati nella sinodalità, rafforzati dalla pace del Risorto gli diciamo grazie e ci impegniamo a portare avanti la nostra missione in spirito di servizio alla Chiesa e per la maggior gloria di Dio.

La Vergine Santissima, donna del Magnificat, custodisca i nostri passi e ci renda gioiosi nella testimonianza della fede. I nostri Santi, Ignazio, Luigi e Francesco Saverio ci aiutino a rispondere ogni giorno con fedeltà alla nostra vocazione battesimale.

Amen.

 

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