Discernere le vie del bene. Per un rinnovamento della teologia morale

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DIEGO ALONSO-LASHERAS, S.I. | Direttore del Dipartimento di Teologia Morale

di DIEGO ALONSO-LASHERAS, S.I.

Direttore del Dipartimento di Teologia Morale

Accogliendo le sfide lanciate dal Concilio, dai Papi, e da papa Francesco, il Dipartimento di Teologia Morale offre un curriculum centrato sullo studio delle fonti del discernimento morale: la Sacra Scrittura, la Tradizione, l’insegnamento attuale della Chiesa, il dialogo con la filosofia e le altre scienze, umane e sociali.

Nel discorso ai partecipanti del Convegno internazionale “Pratiche pastorali, esperienza di vita e teologia morale: Amoris Laetitiae tra nuove opportunità e nuovi cammini”, il Santo Padre Francesco esprimeva un’ampia richiesta per il rinnovamento della teologia morale e segnalava alcune vie per portarlo a termine. Le vie del rinnovamento passano per l’ascolto della ricca spiritualità che nasce nella famiglia, Chiesa domestica; passano anche per un lavoro interdisciplinare e transdisciplinare all’interno della teologia, ma anche con le scienze sociali, le scienze umane e la filosofia; passano per un metodo teologico dialogico che ascolta l’esperienza viva del Popolo cristiano e il sensus fidei fidelium.

Passano per la ricerca del bene morale possibile, come la chiamata che ogni coscienza ascolta, fedele a ciò che è stato ricevuto; non come ripetizione meccanica di un momento congelato della storia della Chiesa, e nemmeno come un adattamento all’ultimo cliché di moda; ma come il desiderio di trovare soluzioni che sono adeguate al momento attuale, soluzioni che affondano le loro radici nel passato, senza essere sue prigioniere.

 

La saggezza sulla vita buona alla luce dello Spirito di Cristo

L’appello del Santo Padre al rinnovamento della teologia morale si pone in continuità e specifica la chiamata di Optatam Totius 16 a perfezionare la teologia morale illustrando «la grandezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo». In questa prospettiva, la teologia morale è chiamata ad illustrare la grandezza della vocazione al matrimonio e alla vita familiare, imparando nel contatto pastorale con le famiglie tutto quello che è già all’opera come dono dello Spirito nella Chiesa.

Questo invito era già stata specificato e declinato in modi diversi dai Papi negli oltre 50 anni trascorsi dalla fine del Concilio. San Giovanni Paolo II affermava che la teologia morale abbisognasse di un «apporto filosofico» superiore di quello richiesto alla teologia fondamentale, nonché di un «riferimento alle scienze, utile in molti casi perché permette una conoscenza più completa dell’oggetto di studio» (Fides et Ratio 68-69). Una chiamata alla interdisciplinarietà e alla transdisciplinarietà che può soltanto operarsi in contatto con altre discipline teologiche e con altre discipline scientifiche come la filosofia, le scienze sociali e la psicologia.

Benedetto XVI iniziava la sua enciclica Deus caritas est affermando che all’inizio «dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva». Si tratta di un incontro che cambia la vita e obbliga a riformulare l’etica in termini di teologia morale, ovvero di saggezza sulla vita buona alla luce dello Spirito di Cristo. Uno stile di vita che include la domanda sulla legge alla quale obbedire, ma che va molto al di là chiamando ad un dialogo con Dio, nel seno della Chiesa, dialogo che nella tradizione spirituale viene chiamato molte volte “discernimento”. Questo dialogo può essere spesso di natura spirituale, e deve essere anche morale nella ricerca non soltanto di evitare il male, ma soprattutto per perseguire le vie del bene possibile nel concreto.

 

Al centro lo studio delle fonti del discernimento morale

Il Dipartimento di Teologia Morale della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana accoglie le sfide lanciate dal Concilio, dai Papi e da papa Francesco con un curriculum il cui asse centrale è lo studio delle fonti del discernimento morale: la Sacra Scrittura, la Tradizione, l’insegnamento attuale della Chiesa, il dialogo con la filosofia e con le altre scienze. E lo fa in un modo unico a Roma, giacché il Dipartimento è inserito in una Facoltà di Teologia dove la ricerca biblica – ma anche della teologia fondamentale, dogmatica e patristica – alimenta ogni ricerca teologica. I professori di Teologia Morale della Gregoriana e i suoi studenti possono godere anche di un dialogo interdisciplinare e transdisciplinare con i colleghi delle Facoltà di Filosofia, di Scienze Sociali e dell’Istituto di Psicologia. La riflessione sul discernimento viene anche nutrita della vicinanza dell’Istituto di Spiritualità e del Centro di Spiritualità Ignaziana.

Studiare teologia morale in una università come la Gregoriana permette inoltre di avere una molteplice scelta tra alcuni campi particolari di interesse come il Diploma in Teologia pratica con specializzazione in Pastorale Familiare o il Joint Diploma in Ecologia Integrale. Il Dipartimento di Teologia Morale si trova così in un crocevia intellettuale ed ecclesiale unico che gli permette di accogliere ad ampio raggio la chiamata al rinnovamento della teologia morale di papa Francesco e offre a chiunque la possibilità di personalizzare il suo percorso di studi, seguendo la tradizione pedagogica della Compagnia di Gesù.