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Volume: 2023 - Fascicolo: 1
L’articolo intende rispondere al disagio creatosi dopo l’abolizione dell’obbligo della doppia decisione conforme da parte del MIDI: l’appello proposto coscienziosamente dal difensore del vincolo di primo grado e fatto oggetto di rinuncia dal difensore del vincolo di secondo grado. Lo studio distingue tra la rinuncia all’appello, normata dal can. 1636 §2, e la rinuncia all’istanza di appello, normata invece dal can. 1524 §3, che prevede al riguardo la decisione del giudice. Quanto poi alla prima, normata dal can. 1636 §2, lo studio rileva che essa non può di fatto aver luogo per l’appello contro sentenze affermative di nullità matrimoniale, perché l’istanza nel caso comincia proprio con la consegna al difensore del vincolo di secondo grado degli atti della causa e pertanto gli è solo possibile nel caso la rinuncia all’istanza di appello.
Il testo intende offrire al lettore una breve sintesi teologico-giuridica sulla dignità del christifidelis. Una dignità che è costituzionale, in quanto prevista e tutelata a livello fondamentale nel Codice, e che si esprime non solo nella dinamica dell’uguaglianza ma anche nella differenziazione funzionale nella Chiesa.
In dottrina si afferma che solo conoscendo esattamente il bene giuridico cui è destinata una norma criminale, si può comprendere il significato e la portata di essa. Senza utilizzare un metodo positivista che in qualche modo limiti la ricerca al solo dettato codiciale, questo articolo vuole essere un’analisi del can. 1398, da una doppia prospettiva: alla luce della vigente normativa penale e alla luce della dottrina penale del bene giuridico, quale riferimento all’oggetto della tutela penale insito nel canone.