È disponibile il fascicolo 102/4 (2021) della rivista «Gregorianum», trimestrale edito dall’Università Gregoriana.

 

ARTICULI

Rolf Kühn, Johanneischer Christus als originäre Lebensoffenbarung

Abstract - Versteht man Gott als originäre Lebenswirklichkeit, dann kann Christus als das innertrinitarische Wort im Sinne des Erst-Lebendigen bestimmt werden. Radikal phänomenologisch bedeutet dies die Selbsthervorbringung des ur-anfänglichen Lebens in einer „Sohnschaft“, welche die Empfängnis des absoluten Lebens als dessen Selbstgebung in einer „gegenseitigen Innerlichkeit“ ermöglicht. Damit ist diese christologische Inkarnation „im Anfang“ (Joh 1,1) zugleich die Ermöglichung unseres eigenen Lebens, sofern dieses nur in der Reziprozität des von Gott im Sohn gezeugten Lebens denkbar ist. Dadurch entsprechen sich eine Phänomenologie Christi und die originär phänomenologische Wahrheit unserer Selbstaffektion als immanent Lebendigen, um die neutestamentlichen Christuszeugnisse - besonders beim Evangelisten Johannes - als die Selbstoffenbarung eines unmittelbaren Lebens zu verstehen. Dies wird in all unseren Bezügen zu uns selbst, zur Welt sowie zu Anderen erprobt, was mit weiteren neutestamentlichen Aussagen und ihrer Exegese verglichen wird.

Schlüsselwörter: Christologie – Leben – Lebensphänomenologie – Rezeptivität – Selbstaffektion

 

Claude Lichtert, Jésus, l’hôte accueilli et accueillant

Résumé - L’objectif de cet article est d’explorer la dynamique biblique de l’hospitalité à partir de l’attitude de Jésus en tant qu’hôte accueilli et hôte accueillant. Pour cela, après une large présentation, on parcourra les passages évangéliques le mettant en scène et qui témoignent de l’hospitalité qu’il reçoit ou qu’il accorde, en évitant de conceptualiser l’action concrète imputable à l’hôte. L’enjeu évangélique consiste d’abord à se laisser accueillir avant de vouloir accueillir. C’est ce que Jésus expérimente, et les disciples à sa suite. Dans un contexte d’hospitalité, Jésus se laisse confronter à la peur de l’étranger non pas qu’il accueille mais qu’il est, à la peur de la différence qu’il incarne. Débarquant sans crier gare, il encourage de nouveaux déplacements et subvertit les codes établis.

Mots-clés : hospitalité, maison, pharisien, proximité, symposium

 

Francisco Sánchez Leyva, SDB, Papa Francisco: un pensador que piensa con sentido de totalidad

Resumen  - En sus dos parte, teórico y lingüístico, el artículo define al papa Francisco: como un pensador que piensa y siente la totalidad. Dicha tesis es sustentada en la coincidentia oppositorum guardiniana, en lo que el autor llama el Teorema bergogliano de la interdisciplinariedad y en la dialéctica de los Ejercicios espirituales ignacianos. La tesis, a su vez, es ilustrada acudiendo a algunos ejemplos sobre el vocablo «todo» en el uso textual del Pontífice. Al final se concluye que el papa Francisco es un pensador que piensa la totalidad con sentido de totalidad porque al centro de su pensamiento y sentir está el Reino de Dios. Para él, como para el intelectual católico de estos tiempos, pensar y sentir la totalidad desde la realidad del Reino de Dios tiene una repercusión existencial de primer orden: permitir que Dios sea Dios.

Palabras clave: Papa Francisco, pensar, totalidad

 

José Javier Ramos Ordóñez, S.I., Diálogo interreligioso y Centroamérica: reconocer la diversidad religiosa como dinamismo a la fraternidad

Resumen  - El diálogo interreligioso en Centroamérica no parece ser, a primera vista, una prioridad teológica en la región; se prefiere privilegiar el diálogo intercultural o el diálogo ecuménico. El artículo intenta señalar que un tipo de diálogo interreligioso en Centroamérica no solo es posible, sino necesario. Si se considera el diálogo mismo como un modo de hacer teología, siguiendo el itinerario del Papa Francisco en su encíclica Fratelli Tutti, descubriremos las grandes posibilidades que existen en la región para identificar nuevos interlocutores, sean las religiones originarias, sea la “religión popular” (diversa de la práctica popular de la fe cristiana). Fijar nuestra atención en la acción del Espíritu Santo que pide comunión, antes de hacerlo sobre el debate soteriológico en las religiones, puede ayudar a encontrar nuevos caminos en la teología del diálogo interreligioso. 

Palabras clave: Diálogo interreligioso, Centroamérica, teología del diálogo, Fratelli Tutti, pluralismo religioso, dynamis, Espírito Santo

 

Evelina Praino, Bloch e Agamben: il tempo della fine e la temporalizzazione della parousía

Riassunto - Questo intervento si pone all’interno di quella tradizione che, a partire dai seminari di Taubes del 1987, ha identificato nelle lettere paoline un messaggio messianico rivelatore per lo studio della prassi politica contemporanea; in quest’ottica, il confronto tra il sistema di Ernst Bloch e quello di Giorgio Agamben sul tema del “tempo della fine” svolge una duplice funzione: da un lato, mettere in evidenza in che dimensione si proietti la loro intenzionalità utopica, dall’altro chiarire in che termini la loro condivisa inattualità possa essere di insegnamento per la politica attuale. In questi termini, la parousía – termine di riferimento per entrambi gli autori – diventa l’asse di riferimento secondo cui indagare due sistemi; quello agambeniano, che volendo disattivare il tempo della legge, vede nel presente “contratto” una collezione dei momenti del passato e quello blochiano, per cui la sovversione dell’ordine mondano può darsi solo in un presente inteso come prefigurazione speranzosa di ogni possibilità futura. 

Parole chiave: Tempo della fine – messianesimo – inoperosità – speranza – parousía 

I CAMBIAMENTI ANTROPOLOGICI NELLA PANDEMIA

 

Ramón Lucas Lucas, I limiti etici della scienza e della tecnica

Riassunto - «Il medico filosofo diviene simile a un dio». In tempo di pandemia, come questa che viviamo, l’icastica locuzione ippocratica indica che il buon medico deve possedere non solo tecnofilia, ma anche filantropia. La medicina ha a che fare con malattie complesse. Ciò costringe il medico a diventare filosofo, mettendosi davanti alla persona malata non solo con la visione tecnica, ma in una prospettiva olistica. La forma mentis del filosofo gli consente di accompagnare la sua conoscenza scientifica con un sapere umano che gli permetterà di conoscere i limiti delle sue azioni, per prendersi cura del malato (care) e accompagnarlo quando già non lo può guarire (cure) con la sua tecnica.

L’associazione tra il medico e un dio si mantiene anche oggi; cambia però la natura della divinità. Per Ippocrate la similitudine divina del medico sorgeva dall’unione naturale tra la medicina e la filosofia. Col passare del tempo medicina e filosofia si sono separate. La medicina si è resa più oggettivante e tecnica. Ai nostri giorni si è più inclini a un rapporto tra la medicina e le biotecnologie. La salvezza proveniente dalla nuova divinità va ricercata nell’ efficacia delle procedure tecniche sperimentali per guarire le malattie. E allora, perché interviene un filosofo? Qui sta la ragione di questo contributo: richiamare quella dimensione olistica che al di là del saper fare cerca il saper essere. La «tecno-logia» allude alla razionalità, al «λόγος». È qui, nella razionalità, comune al medico, al biotecnologo, allo scienziato e al filosofo, dove trova fondamento un discorso sui limiti della scienza e della tecnica. Limiti pratici e limiti etici; limiti che fanno riferimento a dei valori. È sui limiti etici e sui valori di riferimento che si concentra l’attenzione di questo contributo, tenendo in mente l’ammonimento del grande scienziato Henri Poincaré nel suo commento a Tostoj: «l’utile è unicamente ciò che può rendere l’uomo migliore».

Parole chiave: Etica e tecnica, medicina e etica, giudizio etico, valutazione del rischio, rischio antropologico, pandemia, vaccini covid-19

 

Mariapaola Bergomi, Naturale e Necessario? Riflessioni dal Mondo antico su Salute e Arte medica ai Tempi del Covid19

Riassunto - Lo scopo dell’articolo è offrire alcune riflessioni sulla comunicazione pubblica e le dicotomie di pensiero che caratterizzano il dibattito sul Covid19, a partire da alcune suggestioni ispirate al pensiero antico, in particolare all’opera di Platone, sui temi dell’impatto delle epidemie sui sistemi politici, sul rapporto tra filosofia e medicina, e inoltre tra medicina e retorica, e infine sul valore della salute come bene nella scala di valori. La nascita della medicina ippocratica e la peculiare lettura filosofica della medicina in Platone ci guidano a una riflessione sulla contemporaneità, e mettono in luce difficoltà e contraddizioni del presente.

Parole chiave: malattia, medicina, retorica, Platone, tecnica, salute, valore

 

Terry Walsh, S.I., Il Covid-19 e la crisi dell’autocoscienza filosofica

Riassunto - La pandemia mondana ha offerto alla filosofia un’occasione per confrontarsi con se stessa – le sue modalità di pensiero, l’autoriflessione, e le relazioni con il mondo. La pandemia ci provoca a mettere in discussione noi stessi e la nostra pratica filosofica: cosa significa in questo momento storico essere filosofo, pensare e filosofare sul mondo e nel mondo? A un certo livello, queste domande sembrano assurde: perché non sappiamo di già cos’è la filosofia e cosa significa filosofare? L’altrettanto sconcertante interrogarsi di Kierkegaard sta alla base del mio interrogarmi: cosa significa essere un Cristiano nella Copenaghen del XIX secolo? É la pratica di essere Cristiano o di fare filosofia semplicemente una routine convenzionale che abbiamo adottato? Abbiamo assunto troppo facilmente con il filosofo morto di Oxford, Derek Parfit, che quello che possiamo offrire al mondo è una profonda riflessione e chiarezza sull’etica normativa? Ma cosa succede se l’ideale stesso di una teoria morale coerente si rivela invano?                                          

Parole chiave: filosofia; autocoscienza; identità pratica; ironia

 

Johannes Stoffers, S.I., La fiducia negli esperti

Riassunto - Un fenomeno notevole della pandemia del Covid-19 è la fiducia che i cittadini in genere e i responsabili politici in particolare pongono in esperti, ad esempio in virologi o medici. Tale fiducia serve a uno scopo epistemico: tutti vogliono sapere di più sul nuovo virus e sugli effetti che provoca. Dopo aver chiarito le nozioni di ‘esperto’ e di ‘fiducia’, soprattutto con la sua dimensione epistemica, l’articolo tratta in una prospettiva epistemologica la sfida del non-esperto nei confronti di resoconti d’esperto, la sfida appunto di decidere se un esperto sia affidabile o meno. Vengono discusse le condizioni in cui tale decisione risulta possibile. Alla fine, facendo seguito alle considerazioni epistemologiche, si evidenzia una responsabilità condivisa tra esperti e non-esperti, la quale è di natura epistemica, morale, comunicativa e che favorisce buoni risultati cognitivi degli interessati, di politici e cittadini.

Parole chiave: esperto, fiducia epistemica, comunicazione, responsabilità.

 

Diana Napoli, «Per tutta la mia vita a cosa ho creduto se non alla mia morte»

Riassunto - In questo contributo l’autrice intende mostrare come le analisi di Michel de Certeau relative alla credenza, al suo rapporto con le istituzioni e alla crisi che si apre dopo il Concilio Vaticano II e dopo il maggio del 1968, costituiscano un metodo utile per indagare il rapporto attuale tra cittadino e istituzioni messo a dura prova dall’attuale pandemia. Un ruolo importante, nell’indagine di Certeau, è assunto dal modo in cui la società si relaziona con la morte (come la simbolizza, come la esorcizza, che posto le attribuisce) riportata prepotentemente sulla scena dal covid-19 come un limite che la società è obbligata a ripensare e rispetto al quale Certeau ci offre degli strumenti interpretativi partendo da una peculiare visione del cristianesimo a cui è consustanziale la «debolezza del credere».

Parole Chiave: Certeau, Credenza, Istituzioni, Cristianesimo, debolezza

 

Andrea Cavallini, Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito. Complessità ed ecologia integrale

Riassunto - I fenomeni complessi possono essere adeguatamente affrontati solo con un pensiero complesso. L’articolo presenta tre esempi di ecologia filosofica che inquadrano la crisi ambientale in una più ampia crisi dell’uomo: l’ecologia sociale di Bookchin, l’ecologia profonda di Naess, l’ecologia integrale dell’enciclica Laudato si’. Globalmente, le tre proposte mettono a fuoco quattro cause originarie della crisi ecologica: il dominio sociale, l’antropocentrismo, la tecnica (la tecnologia) e la globalizzazione. Non è necessario a livello filosofico procedere oltre: uno sguardo complesso alla crisi ambientale suggerisce di rinunciare alla ricerca di una causa e una soluzione, per individuare piuttosto una rete di concause e di strategie. Per questo, soprattutto quanto alla proposta di reazione alla crisi, è utile l’approccio dell’ecologia integrale che tiene insieme molti aspetti diversi.

Parole chiave: ecologia sociale, ecologia profonda, ecologia integrale, antropocentrismo, complessità

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