Archivio Storico

La storia dell'Archivio della Pontificia Università Gregoriana si snoda attraverso cinque secoli. Costituito nel XVI secolo accanto alla Bibliotheca Secreta del Collegio Romano, fu l’anima dell’insegnamento e della ricerca.

L'Archivio testimonia l'attività intellettuale dei gesuiti del Collegio Romano, dalla sua fondazione nel 1551 alla soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773. Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, fu sepolto e murato. Riportato alla luce dal suo ripostiglio, nel 1878 fu collocato in una soffitta nel Collegio Romano allora sede della nascente Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Più di 5000 codici attestano le lezioni di retorica, grammatica, filosofia e teologia, impartite nel corso di due secoli, oltre allo studio dei classici greci e latini, di astronomia, di matematica e di fisica, e delle lingue latina, ebraica, greca e araba. Insieme a questo materiale altri importanti documenti testimoniano la febbrile attività di ricerca e studio che aveva luogo nel Collegio Romano, per citare i più noti: l’imponente carteggio dell’eclettico Athanasius Kircher, la corrispondenza del matematico Cristoforo Clavio, gli oltre 150 codici utilizzati dal cardinale Sforza Pallavicino per scrivere la Istoria del Concilio di Trento, diverse opere manoscritte di San Roberto Bellarmino, il Fondo relativo ad Angelo Secchi considerato padre dell’astrofisica moderna. Di particolare rilevanza i fondi per la storia della spiritualità e della predicazione. Altra documentazione miscellanea evidenzia i rapporti che tanti gesuiti sparsi per il mondo mantennero con i maestri del Collegio Romano. Scorrendo queste carte si possono seguire le vicende delle Riforme, i dibattiti sulla grazia o sulla morale, la polemica giansenista o quella sui riti cinesi.

Questa eredità si vede ulteriormente arricchita dalla documentazione dell'attività d'insegnamento durante il XIX secolo, fino al 1873, e in seguito dell'attuale Pontificia Università Gregoriana del Collegio Romano (nuova sede in piazza della Pilotta dal 1930). In essa si possono seguire le tracce lasciate da quei professori che collaborarono attivamente al Concilio Vaticano I, alla redazione del Codice di Diritto canonico del 1917 e al Concilio Vaticano II.

L'archivio possiede anche un'importante collezione di pergamene e stampe, tra cui quelle del celebre architetto e matematico Orazio Grassi (1583-1654).