Le Officine dell'Archivio Storico

 

L’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana inaugura una serie di eventi che mirano a far conoscere a una più ampia cerchia di studiosi il proprio patrimonio documentale. «La formula sarà quella di far “emergere” alcuni tra i 6.000 codici qui conservati», spiega il direttore dell’Archivio, P. Martín M. Morales S.J., «per innescare processi virtuosi: una conferenza con un eminente studioso, l’avvio di nuove linee di ricerca, il restauro del manoscritto stesso». In questo modo l’Archivio Storico intende promuovere tutti i processi che si dipanano dalla materialità oggettuale dei manoscritti che preserva e tramanda.

La giornata del prossimo 12 novembre prenderà spunto dal manoscritto della traduzione – tra le prime in italiano – di alcune Lettere Provinciali di Blaise Pascal. Ospite di eccezione della mattinata, aperta al pubblico, sarà lo storico e saggista Carlo Ginzburg. A lui sarà affidata l’apertura della prima Officina su “Pascal e i Gesuiti: tra norma e caso”, seguita dalla discussione tra il Prof. Girolamo Imbruglia (Università di Napoli “L’Orientale”) e il direttore Martín Morales. Nel pomeriggio si svolgerà invece il seminario a numero chiuso di presentazione del manoscritto e ad altri materiali conservati in Archivio. La partecipazione è gratuita, previa registrazione online.

Le Officine dell’Archivio Storico non si occuperanno solo di codici antichi, ma anche di fondi documentali più moderni. Tra di essi il Fondo Leiber, che raccoglie oltre tremila lettere e 10 faldoni di documenti del gesuita Robert Leiber, segretario personale di Eugenio Pacelli – futuro papa Pio XII – mentre era nunzio a Monaco e Berlino. Non meno sorprendente è il Fondo Wetter, dal nome del gesuita austriaco Gustave Wetter, studioso di filosofia marxista assurto alla fama internazionale, fondatore di un Centro studi marxisti e fondatore di una collezione tematica di 42.000 volumi.

Più indietro nel tempo, l’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana testimonia l’attività intellettuale dei gesuiti del Collegio Romano, dalla sua fondazione nel 1551 alla soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773. Più di 5.000 codici attestano le lezioni di retorica, grammatica, filosofia e teologia, impartite nel corso di due secoli, oltre allo studio dei classici greci e latini, di astronomia, di matematica e di fisica, e delle lingue latina, ebraica, greca e araba. Insieme a questo materiale altri importanti documenti testimoniano la febbrile attività di ricerca e studio che aveva luogo nel Collegio Romano, per citare i più noti: l’imponente carteggio dell’eclettico Athanasius Kircher, la corrispondenza del matematico Cristoforo Clavio, gli oltre 150 codici utilizzati dal cardinale Sforza Pallavicino per scrivere la Istoria del Concilio di Trento, diverse opere manoscritte di San Roberto Bellarmino, il Fondo relativo ad Angelo Secchi considerato padre dell’astrofisica moderna.

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  • Sezioni: Archivio Storico PUG