Nuovi documenti del pontificato di Pio XII / Iscrizioni aperte

 

Sono aperte le iscrizioni al convegno internazionale New Documents from the Pontificate of Pope Pius XII and their Meaning for Jewish-Christian Relations: A Dialogue between Historians and Theologians (“I nuovi documenti del Pontificato di Pio XII e il loro significato per le relazioni ebraico-cristiane: un dialogo tra storici e teologi”). Già al suo primo annuncio, nello scorso mese di giugno, il convegno ha suscitato un ampio interesse. Esso si propone infatti di offrire nuove luci sulle controversie storiche e teologiche riguardanti papa Pio XII e il Vaticano durante il periodo dell’Olocausto, e sulle relazioni ebraico-cristiane a più livelli, grazie a importanti scoperte emerse dall'analisi degli archivi vaticani e a una rafforzata collaborazione tra istituzioni e ricercatori.

Il convegno, che si svolgerà dal 9 all’11 ottobre presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana, vedrà infatti la partecipazione dei maggiori accademici e ricercatori internazionali impegnati su questo settore, tanto nel campo storico quanto in quello teologico, permettendo l’incontro e il confronto tra una pluralità di approcci e visioni. Strutturato in sette sessioni, il convegno affronterà  infatti gli snodi più complessi, tanto nei risvolti storico-diplomatici, quanto in quelli sociali, religiosi e culturali che condussero a una irrevocabile riformulazione del rapporto tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico nei decenni successivi.

Lunedì 9 ottobre - La prima sessione affronterà le motivazioni e le decisioni di papa Pio XII di fronte al fascismo, al nazismo e al comunismo, nel tentativo di bilanciare i suoi ruoli di capo della Chiesa e della Santa Sede.

Martedì 10 ottobre - La seconda sessione esplorerà la visione del mondo del Vaticano nel suo insieme a fronte dell'Olocausto, e in particolare i punti di vista sulle nazioni e sulle religioni che plasmarono la risposta dei funzionari, prelati e laici intorno a Pio XII. Nella terza sessione si approfondirà la teorizzazione e prassi delle leggi razziali, nate nella Germania nazista e diffusesi in tutta Europa. La quarta sessione, strutturata in due panel, sarà dedicata al salvataggio degli ebrei, con particolare attenzione all'80° anniversario del rastrellamento a Roma: chi salvò gli ebrei e perché? Cosa possono dirci i nuovi archivi su questo evento in merito alle ragioni per cui il salvataggio avvenne o meno?

Mercoledì 11 ottobre - La quinta sessione mapperà le reazioni dei diplomatici papali e delle nunziature nel mondo di fronte alla crisi dei rifugiati e agli orrori dell'Olocausto. La sesta sessione seguirà alcuni momenti del dopoguerra particolarmente critici, come gli aiuti ai criminali di guerra nazisti e dell'Asse, e gli sforzi del Vaticano a favore di tedeschi condannati per crimini di guerra nei tribunali militari internazionali. La settima e ultima sessione percorrerà infine il cammino incerto che condusse alla dichiarazione Nostra Aetate (1965) quando, vent'anni dopo l'Olocausto, il concilio Vaticano II respingerà l'antisemitismo e sottolineerà il profondo legame tra cristianesimo ed ebraismo.

La sessione di apertura del convegno – lunedì 9 ottobre, ore 15:00 – sarà inaugurata dai saluti di S.E. Mons. Étienne Vető, Vescovo ausiliare di Reims, già Direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici (Pontificia Università Gregoriana); della Dr. Iael Nidam-Orvieto, Direttrice dell’Istituto Internazionale per la Ricerca sull’Olocausto (Yad Vashem, Gerusalemme); della Dr. Suzanne Brown-Fleming, Direttrice dei Programmi Accademici Internazionali al “Jack, Joseph, and Morton Mandel Center for Advanced Holocaust Studies” (United States Holocaust Memorial Museum, Washington D.C.); di S.E.Rev.ma Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede; e di Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma.

Il convegno sarà preceduto da una sessione di studio sui documenti ritrovati negli archivi del Pontificio Istituto Biblico, riguardanti il salvataggio degli ebrei nelle parrocchie e negli istituti religiosi romani.

>> Per partecipare di persona alla conferenza è necessaria l’iscrizione tramite modulo online.

È previsto un servizio di traduzione simultanea inglese-italiano.

La conferenza sarà inoltre trasmessa in diretta streaming su youtube.com/unigregoriana

>> Modalità di accreditamento per giornalisti e operatori media

 

DICHIARAZIONI DELLE ISTITUZIONI
ORGANIZZATRICI DELLA CONFERENZA

“Il convegno favorirà una riflessione ai più alti livelli storici e teologici ebraici e cristiani, sull’atteggiamento della Santa Sede nei confronti dello svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. Per l’alto prestigio degli enti promotori e degli studiosi chiamati a partecipare, sarà certamente uno dei punti di svolta nella storia delle relazioni ebraico-cristiane del nostro tempo”.

Liliana Picciotto, storica della Fondazione CDEC, Milano

 

“Il Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici della Pontificia Università Gregoriana ha intrapreso con grande entusiasmo l’iniziativa di organizzare, insieme agli altri partner, questo importante convegno. Il Centro infatti, già nel nome della sua licenza – Jewish Studies and Jewish-Christian Relations – affianca alla prospettiva dello studio storico quella della sua rilevanza teologica. Inoltre, l’uomo da cui il Centro stesso prende il nome – il card. Augustin Bea – è stato prima un fidato collaboratore e confessore personale di Pio XII, poi uno dei maggiori artefici del dialogo ebraico-cristiano e della dichiarazione Nostra Aetate.

Il nostro auspicio, quindi, è che questo convegno apra uno spazio di studio e di discussione su documenti finalmente accessibili che possono far luce su un periodo storico complesso e drammatico, ma che allo stesso tempo si accompagni a una riflessione su come i nuovi dati incidano sulla teologia delle relazioni ebraico-cristiane. Queste relazioni si basano sull’origine del cristianesimo dall’ebraismo e su un patrimonio scritturale in gran parte comune, ma anche su una storia complessa in cui l’antigiudaismo cristiano ha avuto un ruolo considerevole nell’affermazione dell’antisemitismo. I nuovi documenti dovrebbero essere uno stimolo per continuare ad approfondire la dimensione teologica accanto a quella storica”.

Massimo Gargiulo, pro-direttore, Centro Card. Bea per gli Studi Giudaici
Pontificia Università Gregoriana, Roma

 

“L’apertura degli archivi vaticani nel marzo 2020 ha segnalato a storici e ricercatori di tutto il mondo un nuovo capitolo di apertura e trasparenza da parte di Roma. Noi dello United States Holocaust Memorial Museum di Washington siamo entusiasti del fatto che così tante istituzioni accademiche e sponsor si stiano riunendo per presentare e discutere gli sforzi di una comunità internazionale di studiosi che hanno lavorato diligentemente per più di tre anni studiando, analizzando e, quando possibile, copiando gli archivi di guerra del Vaticano per potervi accedere.

Si prevede che ci vorranno decenni di esame e di lavoro collaborativo da parte di studiosi di tutte le fedi prima di avere un quadro completo delle profonde questioni etiche, teologiche e storiche sollevate dall’Olocausto, ma siamo fiduciosi che una ricerca attenta e meticolosa verrà alla luce per aggiungere al campo vitale e vibrante della ricerca sull’Olocausto e onorare la memoria dei sopravvissuti e delle loro famiglie”.

Dr. Suzanne Brown-Fleming, direttrice dei Programmi Accademici Internazionali al “Jack, Joseph, and Morton Mandel Center for Advanced Holocaust Studies”, United States Holocaust Memorial Museum, Washington D.C.

 

“Questo convegno è un’importante occasione di incontro e di discussione su temi davvero centrali circa l’atteggiamento del Vaticano e della Chiesa in generale nei confronti dell’Olocausto, alcuni dei quali ancora molto controversi. Studiosi provenienti da vari Paesi e specializzati in diversi argomenti condivideranno i risultati delle loro ricerche e le loro riflessioni, offrendo prospettive differenti che possono contribuire a una discussione aperta e a comprendere meglio alcune delle questioni centrali prese in esame. Questa occasione non solo accrescerà le nostre conoscenze, ma costruirà nuove sedi di dialogo e incoraggerà una ricerca seria e meticolosa su questi temi.”

Dr. Iael Nidam-Orvieto, direttrice dell’Istituto Internazionale per la Ricerca sull’Olocausto
Yad Vashem – The World Holocaust Remembrance Center, Gerusalemme

 

“L’obiettivo del dialogo tra cattolici ed ebrei dal Concilio Vaticano II in poi è quello di è quello di costruire una comprensione reciproca tra le nostre rispettive tradizioni. Il Centro di Studi Cattolico-Ebraici della Saint Leo University ha portato avanti questo obiettivo per 25 anni, e quindi questa conferenza offre un’opportunità unica e storica. Lo fa in modo estremamente significativo, poiché riunisce studiosi che possono chiarire i contesti storici di un’epoca difficile e teologi che possono attingere alle ricche risorse religiose di ciascuna tradizione. Il dialogo tra questi due gruppi può contribuire a illuminare le questioni al centro delle relazioni tra cristiani ed ebrei in senso più ampio”.

Dr. Matthew Tapie, direttore, St Leo University’s Center for Catholic-Jewish Studies, Florida
Rabbi David Maayan, vicedirettore, St Leo University’s Center for Catholic-Jewish Studies, Florida

 

Il Convegno internazionale è sponsorizzato da

  • UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
  • La Santa Sede, Archivio Apostolico Vaticano
  • La Santa Sede, Dicastero per la Cultura e l’Educazione
  • La Santa Sede, Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo del Dicastero per la promozione per l’Unità dei Cristiani
  • U.S. Department of State, Office of the Special Envoy for Holocaust Issues
  • U.S. Embassy to the Holy See
  • Israeli Embassy to the Holy See
  • FSCIRE – Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII
  • Resilience, https://www.resilience-ri.eu
  • AJC – American Jewish Committee
  • Institute for Jewish-Catholic Relations, Saint Joseph’s University, Philadelphia
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  • Sezioni: Centro "Cardinal Bea" per gli Studi Giudaici Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa PUG