Per una teologia dell'ospitalità: Il dialogo che si fa accoglienza

Il pluralismo religioso, riletto a partire dal pensiero indiano e dalla pratica ospitale, presente nelle religioni asiatiche come in altre, diventa esperienza dove rispettare l’alterità irriducibile (anche a qualsiasi inclusivismo) e dove promuovere e conservare i doni dell’altra tradizione religiosa (superando l’atteggiamento esclusivista). E se l’incontro ospitale genera un tempo e uno spazio dove il divino può manifestarsi perché riconosce che la pluralità religiosa è espressione della “sapiente volontà divina” (documento di Abu Dhabi), il dialogo interreligioso che ne deriva è quello che ha coscienza che “essere religiosi significa essere interreligiosi” (Indian Theological Association)