Firmata convenzione tra Gregoriana e Fondazione Giovanni Paolo I

 


Venerdì 24 novembre, nell'ambito del convegno Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca, è stato sottoscritto un protocollo triennale d'intesa tra la Pontificia Università Gregoriana e la Fondazione vaticana Giovanni Paolo I. «Tra Giovanni Paolo I e questa Università c’è un legame profondo e ben radicato», ha ricordato il rettore della Gregoriana, P. Mark Lewis S.J. «Un legame che desideriamo coltivare e valorizzare».

Scopo della convenzione è sviluppare e disciplinare rapporti di collaborazione, finalizzati sia al reciproco scambio di competenze in ambito formativo, che allo sviluppo e alla realizzazione di programmi di ricerca, nonché alla valorizzazione dei risultati della ricerca e alla predisposizione di azioni sinergiche volte a favorire l'integrazione tra didattica e ricerca.

Tra di esse anche il processo di catalogazione, tutela e valorizzazione attraverso progetti di ricerca della stessa biblioteca del beato Albino Luciani, a cui parteciperà la Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa della Gregoriana. «Prendiamo parte con orgoglio a questo lavoro», ha detto il Prof. Ottavio Bucarelli, direttore del Dipartimento dei Beni culturali della Chiesa. «La biblioteca del beato Albino Luciani-Giovanni Paolo I è la custode e la testimone della santità di questo papa, e non a caso l'inedita reliquia portata a Piazza San Pietro nel giorno della sua beatificazione è stata un suo documento manoscritto. Il senso di questa intesa è valorizzare questo patrimonio, che deve però essere reso fruibile e accessibile».

La convenzione è stata firmata in conclusione al convegno dal rettore P. Mark Lewis S.J., dal Card. Pietro Parolin, presidente della Fondazione, e dalla legale rappresentante della medesima, dott.ssa Stefania Falasca.
 

Albino Luciani e l'Università Gregoriana
Dal saluto del rettore, P. Mark Lewis, S.J., in apertura al convegno
“Il magistero di Giovanni Paolo I e la sua biblioteca”

Questa giornata di studi ha un valore del tutto particolare, perché promossa dalla Fondazione Giovanni Paolo I e perché incentrata sul magistero di Giovanni Paolo I, che, anche lui, è stato alunno di questa Università.

Il suo parente, Padre Felice Maria Cappello, era già un rinomato professore gesuita di diritto canonico all'Università Gregoriana (vi insegnò dal 1920 al 1959), per cui Albino Luciani avrebbe conosciuto la Compagnia di Gesù fin da una certa età. Nel 1931 Albino Luciani aveva chiesto, senza ottenerlo, il permesso dal suo vescovo diocesano, don Giosuè Cattarossi, di passare dal seminario diocesano alla Compagnia di Gesù. Tuttavia, Albino Luciani conobbe presto la Compagnia di Gesù e l’Università della Gregoriana, dove fu indirizzato per svolgere gli studi. Il rettore del Seminario Gregoriano di Belluno, don Angelo Santin, sperava che Albino Luciani potesse ottenere la licenza entro l'anno accademico 1937-38 ma questo non avvenne prima del 1942.

Dopo aver terminato la licenza, Luciani iniziò immediatamente il processo per conseguire il dottorato. Il 22 dicembre 1942 il decano, padre Carlo Boyer, aveva risposto alla richiesta di iniziare il dottorato, suggerendo quattro possibili argomenti realizzabili nel contesto del limitato accesso di Luciani alle biblioteche del seminario e del convento di Belluno. Si trattava di argomenti piuttosto diversi, incentrati su San Tommaso d'Aquino (filosofia e teologia), Rosmini, i teologi greci o la Trinità. Albino Luciano scelse "L'origine dell'anima secondo A. Rosmini". La realtà della storia mondiale, tuttavia, intervenne nel corso dei suoi studi di dottorato.

Nel luglio 1943 le forze alleate sbarcarono in Sicilia. Nel settembre di quell'anno Roma era diventata una città blindata e la possibilità di viaggiarvi era diventata impossibile. Come sappiamo dalla biografia del Beato Luciani, egli continuò a lavorare a Belluno, assistendo le persone colpite dal conflitto. Solo nel dicembre del 1946, ben dopo la fine della guerra, Albino Luciani poté recarsi a Roma per sostenere i cinque esami del corso di dottorato. Una volta liberato dai rigori del tempo di guerra, don Luciani poté difendere la sua tesi di dottorato il 27 febbraio 1947. Il moderatore era il decano Carlo Boyer, mentre il censore era Maurice Flick. Dopo la pubblicazione, il Beato divenne ufficialmente Dottore in Sacra Teologia il 4 aprile 1950.

 

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  • Sezioni: Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa PUG