Pellegrinaggi filosofici tra Grecia, Turchia e Germania

Il valore dell'esperienza e del contesto

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Andrea Cavallini | Facoltà di Filosofia

di Andrea Cavallini

Facoltà di Filosofia

I Pellegrinaggi filosofici sono l’inedita iniziativa della Facoltà di Filosofia
che permette agli studenti di potersi confrontare con i luoghi
che hanno visto la nascita e lo sviluppo dei temi per loro vitali.
La Grecia, culla della cultura classica e scenario fondamentale
per il cristianesimo, è stata la prima tappa di questo nuovo progetto.
Seconda tappa: la Turchia e i Presocratici. Nell’autunno 2024

il “pellegrinaggio” si svolgerà nel sud-est della Germania.

Lo scorso febbraio la Facoltà di Filosofia ha proposto un’iniziativa inedita: un autentico pellegrinaggio nella “Terrasanta” della filosofia, o, per dirla in termini più convenzionali, un viaggio studio in Grecia. Ma parlare di pellegrinaggio non è fuori luogo, poiché la Grecia non è solo la terra che vide camminare Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, Zenone e molti altri, ma pure uno scenario fondamentale per il cristianesimo, evangelizzata da san Paolo e dai suoi compagni, i quali fondarono comunità cristiane a Filippi, Tessalonica, Atene e Corinto. Un viaggio studio duplice, pertanto, in cerca delle memorie dei filosofi e dei primi cristiani. E anche un corso universitario, aperto agli studenti dei tre cicli della Facoltà di Filosofia, con giornate scandite da lezioni e visite a siti archeologici, con esame finale in forma di elaborato per quanti desideravano il riconoscimento dei crediti (ECTS).

Un corso fuori dagli schemi
Il viaggio, della durata di una settimana (11-18 febbraio 2023), ha avuto come base Atene, a partire dalla quale ci si è mossi verso altre località. Ogni giornata è stata dedicata a un grande autore o a una grande Scuola della filosofia antica greca, cominciando da Socrate poiché grazie a lui la filosofia, quando giunge ad Atene, muta forma e acquisisce una inedita attenzione per l’uomo. Da Socrate, ci siamo poi rivolti a Platone, Aristotele, alle Scuole ellenistiche, e all’incontro fra filosofia e cristianesimo con autori della primissima epoca cristiana.
Oltre ad Atene e ai suoi musei, si sono visitate Corinto, Epidauro, Delfi, Sparta, Mistra. Alle lezioni e alle visite ai siti archeologici, abbiamo affiancato incontri di testimonianza di persone impegnate in questioni difficili quanto attuali: il dialogo ecumenico con l’ortodossia e la situazione dei migranti nei campi profughi.
Il gruppo è stato accompagnato da tre professori della Facoltà – oltre lo scrivente, Stefano Marchionni e Wellistony Carvalho – che si sono suddivisi le lezioni, creando un bel clima di vita comune e condivisione con gli studenti. Una dimensione che non sempre si vive nelle aule universitarie, ben protette da inconvenienti e imprevisti, e che è destinata a restare nella memoria.

 

 

Il valore dell’esperienza e del contesto
Trepidanti e curiosi, gli studenti hanno partecipato con un vero “spirito di pellegrinaggio”, interessati a vedere ed esperire la concretezza di qualcosa che li interessa molto dal punto di vista vitale. I filosofi antichi sono persone che hanno insegnato come vivere e come riflettere sulla realtà, sempre a partire da un contesto molto preciso. Confrontarsi con la concretezza dei luoghi (con le belle spiegazioni della nostra guida greca di nome Apostolos) attiva la mente, e offre l’occasione per fare una sorta di introduzione generale alla cultura classica e per contestualizzare in maniera spontanea i contenuti filosofici già appresi: la religione dei greci, la vita politica, la loro società. Questo consente di dare corpo non solo alla comprensione di cosa significasse essere un filosofo nell’Atene del V-IV secolo, ma anche di cosa sia la filosofia stessa nel suo primo periodo. Gli studenti sono rimasti molto colpiti dai luoghi, nonostante talvolta il tempo trascorso abbia lasciato ben poco da vedere e sia necessario un grande sforzo d’immaginazione: penso ai luoghi dove sorgevano l’Accademia di Platone o il Liceo di Aristotele, oggi giardini pubblici con poche pietre per terra. È sempre emozionante parlare di questi autori trovandosi là dove camminarono e insegnarono, senza aggiungere che non mancano siti di grande impatto (l’Acropoli, Delfi).

Pellegrini della filosofia antica e moderna
Visto il buon esito del primo “Pellegrinaggio filosofico”, la Facoltà sta considerando di istituire un corso annuale che segua questa modalità, alternando percorsi dedicati alla filosofia antica e moderna.
Chiaramente, l’area geografica in cui si sviluppa la filosofia antica è molto più ampia della sola Grecia, e per questo nella primavera 2024 il Pellegrinaggio filosofico si rivolgerà alla costa del Mar Egeo – nell’attuale Turchia – dove nacque la filosofia così detta “presocratica” (Talete, Anassimandro, Anassimene, Eraclito, ecc.). Tra le mete vi saranno Mileto ed Efeso, città quest’ultima di capitale importanza anche per la predicazione di san Paolo e luogo della tradizione giovannea (pensiamo a due termini chiave della filosofia che aprono il quarto vangelo: arché e logos). Tra le mete future anche l’Italia meridionale, sulle tracce dei filosofi delle colonie greche (come Parmenide).
Per la filosofia moderna, invece, nell’autunno 2024 il “pellegrinaggio” si svolgerà nel sud-est della Germania – con Tubinga, Heidelberg, Francoforte e Friburgo – permettendoci di studiare soprattutto gli autori dell’idealismo tedesco (Schelling, Hegel, Heidegger), della fenomenologia (Husserl, Edith Stein), ma anche della Scuola di Francoforte (Horkheimer, Adorno, Habermas).