Attività e progetti

URBE (Unione Romana Biblioteche Ecclesiastiche) sta lavorando ad un progetto per la realizzazione di un archivio di deposito delle tesi dottorali difese nelle Istituzioni aderenti all’Associazione. Il prodotto scelto allo scopo permette di utilizzare il proprio spazio in autonomia, consentendo l’archiviazione sia delle dissertazioni che di altra documentazione su supporto digitale. In questa fase, mentre le Segreterie concertano con le Autorità Accademiche le politiche per il deposito, le Biblioteche stanno analizzando le questioni relative ai metadati e ai collegamenti con le copie cartacee conservate.

Periodicamente la Biblioteca rende disponibili sia i fascicoli dei periodici che riceve erroneamente in doppia copia che quelli soggetti a revisione e scarto. Questa prassi consolidata è molto apprezzata soprattutto dalle biblioteche affini interessate a incrementare il proprio patrimonio documentario o a colmare le lacune presenti nelle proprie collezioni.

La Biblioteca ha attivato una convenzione con l’ICPAL (Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro) finalizzata allo svolgimento di tirocini curriculari nel Laboratorio di conservazione e restauro interno. I tirocini prevedono la realizzazione di progetti riguardanti i volumi del Fondo Antichi e rari; essi sono strutturati tenendo conto delle capacità tecnico operative degli studenti e possono contemplare lo svolgimento di interventi di diversa entità, a partire dalla semplice spolveratura e messa in sicurezza, fino all’attuazione di piccoli restauri o di restauri completi. In tal modo è possibile realizzare progetti per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio documentario abbattendo considerevolmente i costi di tali attività; peraltro, la stipula di convenzioni e tirocini con istituti deputati alla formazione nell’ambito della conservazione e del restauro consente di stabilire e consolidare una rete di rapporti a livello nazionale e, allo stesso tempo, di beneficiare di scambi su materiali e tecniche, a tutto vantaggio delle collezioni custodite. La Biblioteca ha anche sperimentato un tirocinio extracurriculare della durata di un anno patrocinato dalla Regione Lazio; al termine del progetto il tirocinante ha acquisito diverse competenze nel Settore Distribuzione e movimentazione del patrimonio, oltre ad aver ricevuto una buona introduzione alle diverse attività in cui si struttura il lavoro in biblioteca.

Il Fondo Antichi e rari della Biblioteca rappresenta una delle eccellenze della Gregoriana. Perché la ricca collezione di stampati fosse preservata e, allo stesso tempo, resa disponibile agli studiosi si è costituito un gruppo di lavoro a cui collaborano bibliotecari, conservatori e restauratori uniti da passione e competenza e, nel gennaio 2019, è stato allestito un Laboratorio interno di conservazione e restauro che interviene sui materiali librari e documentari bisognosi di cure. Il Progetto, senz’altro ambizioso, ha permesso di avviare una stretta collaborazione tra la Biblioteca e gli Istituti nazionali preposti alla conservazione, favorendo l’aggiornamento del personale interno, la valutazione degli interventi di restauro, l’adeguamento agli standard di conservazione e ai protocolli per le emergenze. Il Laboratorio si avvale della consulenza stabile di restauratori professionisti e ha attivato dei tirocini con Istituti di alta formazione che tengono conto delle capacità tecnico operative degli studenti contemplando lo svolgimento di interventi di diversa entità, dalla semplice depolveratura e messa in sicurezza, all’attuazione di restauri completi.

Nell'ottobre del 2018 la Biblioteca ha aderito al Beta Masaheft Project Manuscript of Ethiopia and Eritrea. Si tratta di un progetto a lungo termine, finanziato dall'Accademia delle scienze di Amburgo e coordinato dall'Università di Amburgo, avente come obiettivo la creazione di un'infrastruttura di ricerca sulla tradizione manoscritta dei testi cristiani di area etiopica ed eritrea. Se il fine ultimo del Beta Masaheft Project è quello di far luce sulla storia della cultura cristiana e dei suoi autori in area etiopica, la descrizione dei manoscritti, accompagnata laddove possibile dalla riproduzione degli esemplari, renderà disponibili e studiabili tali testi, con lo scopo di realizzarne la traduzione e l'edizione critica. La Biblioteca partecipa a questa importante iniziativa con il nucleo di manoscritti etiopici giunti in Gregoriana con la grande Donazione Vedovato. Il restauro dei manoscritti, ormai ultimato, è stato svolto con interventi minimi e mirati; parallelamente al restauro sono state effettuate l'analisi storico-artistica e la catalogazione degli esemplari. Nei prossimi mesi il Laboratorio di analisi non distruttive e archeometria del Dipartimento di Scienze di base e applicate per l'Ingegneria della Sapienza svolgerà le opportune indagini diagnostiche su alcuni esemplari selezionati. Il Progetto, dunque, si configura come uno studio condotto da una squadra interdisciplinare e finalizzato all'approfondimento dei saperi su manufatti rari e ancora poco conosciuti.