Il nuovo cannocchiale

Il nuovo cannocchiale: dalla conoscenza retorica alla conoscenza scientifica

Fig.1 - Jan van der Straet, Nova reperta, Anversa, Philippe Galle, ca. 1600, tav. 15.

Il secolo XVII potrebbe essere considerato come passaggio da una società nella quale predominava un sistema di conoscenza di tipo retorico ad una in cui la produzione cognitiva sarà prevalentemente scientifica. In questo senso, la realtà costruita a partire dalla retorica in un sistema stratificato dovrebbe essere distinta dalla costruzione che si farà a partire dalla scienza in un sistema funzionalmente differenziato. Nel secolo XVIII il concetto di scienza si rende autonomo dagli altri saperi in quanto si autodescrive come empirico.  Se il codice operativo della conoscenza retorica è persuasione/non persuasione, quello della conoscenza scientifica moderna sarà vero/non vero che si auto-validerà  a partire da un determinato programma che si compone di una teoria e una metodologia.

Queste affermazioni presuppongono che la realtà faccia riferimento all'operazione di osservazione e non è indipendente da essa. L'unico modo di osservare il mondo così come lo si osservava ai tempi di Roberto Bellarmino, implicherebbe ripetere la stessa operazione con cui lui e i suoi contemporanei osservavano la realtà. Questa distinzione potrebbe essere basilare per la disciplina storica; essa, infatti, consente di considerare le fonti documentarie come osservazioni effettuate nel e dal sistema sociale e non ingenuamente come prodotti testuali realizzati da singoli individui. 

La nozione di observatio, meno frequente e meno determinante nella trattatistica scientifica fino alla metà del Cinquecento, avrebbe acquisito un’ampia diffusione nei decenni successivi in tutti gli ambiti, dall’astronomia agli scritti naturalistici e di viaggio. L’observatio implica una ricerca, un esame della natura e un sapere empirico che si allontana dall’eredità aristotelica e scolastica di esperienza. È a partire dall’ambito filosofico e medico che tale metodologia si diffonde come un “genere epistemico” nel lessico del tempo, come concetto e metodo empirico. Da valore prescrittivo nella legge o in ambito religioso, osservare si trasforma in valore attivo relativo a colui che osserva. Sa chi osserva con i propri occhi. L’osservazione diviene un dispositivo necessario per validare l’esperienza, vedere è un atto di ricerca che costituisce una tappa centrale del ragionamento scientifico e per la costruzione del discorso.